Spanakopita una visita alla Grecia


Da questa cucina anche oggi vi racconto la strada che ho percorso; cammina cammina sono arrivata in Grecia, per mettere in tavola una pietanza facile e molto saporita che si presta per il menù della scampagnata di Pasquetta: Spanakopita σπανακόπιτα, tradotta letteralmente in torta di spinaci.

La tradizione vuole che la forma di questa torta sia rettangolare, poi tagliata in tanti quadrati; noi abbiamo scelto due confezioni: una monoporzione in tortiera rotonda e una a mano libera.

Di questa ricetta non ho molte informazioni, posso invece raccontare a grandi linee della tradizione gastronomica Ellenica.

Più di venticinque secoli fa l’arte culinaria greca emerge dalla penisola e si diffonde anche nelle colonie della Magna Grecia, influenzando fortemente anche la nostra cucina.
Si deve ai greci l’abilità di mescolare con sapienza gli ingredienti, i cuochi ellenici erano molto richiesti presso le ville dei patrizi romani.
La tradizione della cucina Ellenica  ci ha lasciato un’eredità di sapori, di arnesi da cucina e una curiosità che non tutti sanno: l’alto cappello bianco da chef, questo copricapo di colore nero indossato dai monaci, serviva a distinguere i cuochi nelle cucine
dei monasteri medievali.
Come  nel sud Italia, anche nella cucina greca, ricca di prodotti genuini e tipici dell’area mediterranea, si consumano soprattutto olio d’oliva, carne d’agnello, pesce e verdure di alta qualità, in particolare melanzane, zucchine e pomodori.

Nella semplicità che in cucina è l’origine di tutti i piatti, cerco l’ingrediente il cui sapore è ancora oggi condiviso per stabilire un contatto con il passato e trovare un legame con il presente. Credo che ognuno di noi sia collegato ad un sapore che a sua volta ci avvicina ad altri gusti e altre persone, il cibo potrebbe essere una lunghissima catena dove noi siamo gli anelli che la tengono insieme.

      Spanakopita

  • dose per 6 commensali
  • tempi per la preparazione circa 30 minuti
  • tempi di cottura 20 minuti
  • semplice, alla portata di tutti
  • costo complessivo € 4
  • teglia rivestita di carta da forno
  • ricetta da forno a 180°

10 fogli di pasta brick o phillo
1 cipolla grande
500gr di  porri
1 kg di spinaci freschi puliti e scolati dall’acqua
3 uova
200gr di formaggio feta
1 mazzetto di aneto o finocchietto selvatico
3 cucchiai di olio d’oliva
pepe

queste dosi sono per porzioni abbondanti.

  • Sbuccia e tritare finemente la cipolla, lava e  taglia la parte verde dei porri e affetta a rondelle non troppo spesse
  • in olio d’oliva a fiamma noderata, soffriggi  cipolla e porri fino a quando questi ultimi diventano teneri,  aggiungi gli spinaci e cuoci pochi minuti, appena la verdura rilascia la sua acqua, filtra tutto con un colino a maglia stretta e fai raffreddare

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  • In una ciotola, sbatti le uova con una forchetta, aggiungi la feta e l’aneto, poi unisci agli spinaci freddi
  • prepara il contenitore e poggia sulla base cinque fogli di pasta, versa la farcia riempendo fino al bordo e ricopri con altri cinque fogli di pasta, inumidisci i bordi e sigilla la pasta pizzicandola, metti in forno e porta a cottura

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  • se invece preferisci lavorare a mano libera, ritaglia tanti quadrati e disponi al centro il ripieno, spennella la sfoglia di pasta e ripiega ogni angolo verso il centro della farcia, spennellando ogni passaggio con acqua per siggillare
  • disponi in teglia e metti in forno a cuocere per 10 o 15 minuti.

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Ti consiglio una salsa che puoi preparare con:
4 cucchiai di yogurt intero
1 cucchiaio abbondante di feta
due pizzichi di erba cipollina trita o mantieni il sapore dell’aneto
pepe
fiocchi di sale Falksalt al rosmarino

  • mescola bene la salsa e unisci i fiocchi di sale, servi insieme alla torta.DSCF3100

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5 risposte a Spanakopita una visita alla Grecia

  1. comeunjeko ha detto:

    Ciao Sally, io ci sono cresciuta a morsi di spanakopita e non solo a pranzo. Diciamo che nei favolosi anni 90 si scendeva in spiaggia con la merenda 😉 Fortunatamente in Grecia queste tradizioni rimangono e quando sono lì tra spanakopita, tiropita e pita in genere il momento del bagno rimane un’utopia !! Ottima ricetta la tua, mi permetto di sottolineare che si tratta di street food e va mangiato rigorosamente a ani nude!!!! Brava Sally

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